Il contesto territoriale

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Scopri i 22 Comuni della Venezia Orientale

Il contesto territoriale dell'Ecomuseo

Il territorio interessato comprende i 22 Comuni della Venezia Orientale, un’estesa piattaforma territoriale che si estende dall’alta pianura sino alla costa, con caratteristiche territoriali molto differenti.

La parte più a nord che si distende a monte del sistema infrastrutturale del Corridoio V, è maggiormente caratterizzata da un paesaggio agrario sufficientemente integro, dove sono ancora presenti i tradizionali sistemi rurali costituiti da campi chiusi e dove si rileva più forte la produzione vitivinicola, soprattutto nell’ambito portogruarese. L’ambito settentrionale rivolge le proprie connessioni verso il trevigiano (per il sandonatese) e verso il pordenonese (per il portogruarese).

La parte centrale, riferibile al sistema dei centri Quarto d’Altino, Meolo, San Donà di Piave, Ceggia, San Stino di Livenza e Portogruaro, è stata interessata maggiormente dallo sviluppo insediativo, sia residenziale che produttivo ed è caratterizzata da un paesaggio agrario più frammentato, che accanto agli appezzamenti agricoli di grandi estensioni, evidenzia la presenza di proprietà fondiarie molto frazionate. Il Corridoio V, che attraversa questa parte di territorio in direzione est-ovest, rappresenta l’asse ordinatore dei centri disposti lungo il suo percorso. Anche se originariamente sono state le intersezioni tra le vie d’acqua e le rotte di terra a determinare la nascita dei nuclei urbani (come Altino e Concordia Sagittaria, in epoca romana, lungo la Via Annia o Portogruaro nel medioevo), oggi la loro forza è costituita dall’essere compresi all’interno di un sistema ad elevata vocazione intermodale.

Tra il corridoio infrastrutturale e insediativo e la fascia litoranea, si estende il territorio meno urbanizzato delle bonifiche recenti. Quest’ultimo si presenta come una porzione della pianura veneta, caratterizzata da un’agricoltura fortemente sviluppata, dove, in un quadro dominato da fragilità idrogeologiche, gli abitati rarefatti si sono disposti sui rilevati morfologici naturali o artificiali, spesso collocati nei nodi dell’ampia maglia stradale che qui si dirama.
Questo è il territorio del paesaggio della bonifica, dei grandi spazi, ma anche dei borghi (più a nord Alvisopoli e poi Boccafossa, Villanova, Cittanova, ecc. fino a ridosso della costa con Ca’ Corniani, San Gaetano, Lio Piccolo, ecc.), delle case rurali, delle idrovore. Una rete di canali contrassegna il territorio, intrecciandosi alle tratte terminali dei fiumi, alpini (Tagliamento, Livenza e Piave) e di risorgiva (Lemene e Sile).

Infine, la parte più a sud riguarda la fascia costiera più densamente urbanizzata. Qui l’affermarsi dell’industria turistica e la conseguente crescita dei centri balneari  ha portato alla formazione di un sistema urbano articolato e differenziato, anche in relazione alle diverse specializzazioni funzionali che i centri sono andati consolidando nel corso degli ultimi anni.
Caratteristica di tutto il territorio è la rilevante rete di corsi d’acqua e vie navigabili che lo attraversano: i principali fiumi alpini e di risorgiva, con i loro affluenti e i canali costruiti nel corso del tempo, confluiscono sull’Idrovia Litoranea Veneta, che attraversa la Laguna di Venezia e raggiunge Monfalcone. In corrispondenza delle foci dei fiumi permangono importanti varchi (foce del Tagliamento, Laguna di Caorle, foce del Piave e Laguna del Mort, in cui si innesta il sistema vallivo e, a sud, la Laguna nord di Venezia) che, tra i centri di Bibione, Caorle, Eraclea Mare, Jesolo e Cavallino-Treporti mantengono la connessione tra il territorio agricolo e il mare.
(Pianificazione e Mobilità Sostenibile. Masterplan del Veneto Orientale, p. 3).

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